Se si cambia interiormente, non si deve continuare a vivere con gli stessi oggetti.
Anaïs Nin
Come promesso nel mio ultimo post, eccomi qui con una nuova ricetta! Mi piacerebbe tanto riuscire a pubblicare con una certa continuità e frequenza, come facevo un tempo, e chissà… magari sono sulla buona strada. Intanto mi preparo a un nuovo viaggio… visto che martedì prossimo sarò nuovamente a Barcellona.
Gli ultimi giorni sono particolarmente uggiosi e giuro che non sto citando Battisti. Pioggia, umido e nebbiolina serale e mattutina. Se facesse anche freddo, sembrerebbe di essere a dicembre. Non so voi, ma io sento già il Natale nell’aria. Forse sono io che ne ho particolarmente voglia. Non vi nascondo che mi sono anche messa a fare shopping sfrenato a tema. Palline luminose, casette innevate, candele a non finire e anche corredi nuovi per il letto. Giuro che non era mai successo prima.
Sento bisogno di rinnovamento, di posare gli occhi su oggetti nuovi e colori vivaci… sono in fissa per l’ocra, l’arancio ZUCCA e il boreaux. E per una amante del nero e affini, direi che è tutto dire! Ahahaha!
E penso con insistenza a quando, finalmente, addobberò l’albero, anche se, vista la presenza di Mirtillino il gatto farabutto, non vi nascondo che ho un po’ paura… Già me lo vedo che ci si arrampica sopra come fosse un tira-graffi di due metri e trenta! Che tenero il mio Attila, flagello di Dio!
Il micetto è particolarmente ostinato, quando si fissa per qualcosa, insiste finché non raggiunge il suo obiettivo ed è del tutto inutile provare a distoglierlo con il NO. Anzi, più gli viene detto di non fare qualcosa e più insiste… Certe volte ho come la sensazione che sia più efficace fingersi indifferenti.
Ora, ad esempio, è innamorato perso di un Bonsai a cui tengo tantissimo. Ci salta vicino e zampetta nella terra, certe volte, abbraccia anche il tronco e mi guarda con aria di sfida. Morale della favola, dopo l’ennesimo tentativo di agguato, ho dovuto cambiargli posto e metterlo molto in alto… Prima o poi riuscirà ad arrivare anche fin lassù? Ai posteri l’ardua sentenza…
Quando cucino, riuscire a tenerlo a debita distanza, è difficilissimo… non che voglia fare chissà cosa, ma è curiosissimo. Non riesce mai a tenere ferme le sue zampette… Ama guardare tutto ciò che faccio, e quando dico tutto, intendo proprio TUTTO e in ogni dove! Ahahahah!
Ieri mi ha rubato una noce e si è messo a palleggiare sul tavolo e poi anche sul pavimento. Fortuna che sono riuscita a recuperarla, perché se ci fossi finita inavvertitamente con un piede sopra, quasi sicuramente, ora, sarei all’ospedale. Con lui è così… è tutto un “brivido” e soprattutto non c’è un giorno uguale all’altro.
Ma ora, tralasciando il Natale, la mia voglia di rinnovamento, Mirtillino e il fatto che sto sfornando in modo ossessivo compulsivo una torta di mele a settimana (perché prepararle mi conforta e mi rilassa), desidero spendere due parole per la mia ricetta di oggi.
La focaccia, per me, è una vera coccola. Il sabato sera, senza una focaccia che cuoce in forno, non è un sabato sera speciale. E se per un motivo “x” non la preparo, slitta inevitabilmente al pranzo della domenica, come è accaduto in questo caso.
Amo tutti i piccoli rituali legati alla sua preparazione, come quello di pesare con cura gli ingredienti, mescolarli, sorvegliare l’impasto man mano che riposa e verificare che cresca adeguatamente.
L’impasto è vivo, respira, e soprattutto, nonostante io sia “scientifica” nella preparazione, non viene mai nello stesso modo, cambia. E non mi riferisco al suo sapore, ovviamente, ma al suo lato estetico, al suo volume, alla quantità di bolle.
In inverno, ad esempio, ci mette un po’ di più a “sbocciare”, ecco perché quando si opta per le lunghe lievitazioni, non bisogna mai avere fretta e soprattutto, è necessario calcolare bene il tempo, in modo da essere certi di concedergli quello giusto per svilupparsi e regalarci sofficità e croccantezza allo stesso tempo.
La particolarità di questo impasto sta nel tipo di farine utilizzate e nell’impiego della birra al posto dell’acqua. Amo utilizzare la birra nei lievitati, e infatti lo faccio spessissimo, anche per preparare il pane o la pizza.
Il risultato è sotto ai vostri occhi. Credetemi se vi dico che è straordinaria, per non parlare del suo profumo inebriante.
La farcitura è gustosissima, colorata e intrigante. Decisamente AUTUNNALE e poi, quell’arancio, mette di buonumore, non vi pare?
Ora vi lascio alle immagini e alla ricetta e noi ci rivediamo prestissimo… PROMESSO!
M. xx 🍂🍁🍂🍁
Per una teglia rotonda, antiaderente, con diametro da 33 - 34 cm
- Per l'impasto
- 300 gr di farina (Le farine magiche – Farina poco raffinata per pizza)
- 100 GR di farina per pane nero ai 7 cereali Spadoni
- 1 bottiglia di birra bionda da 33 cl (io Messina)
- mezzo cucchiaino di lievito di birra in polvere (Lievito di birra mastro fornaio Paneangeli)
- 1 cucchiaino di sale (non raso, ma piuttosto pieno)
- q.b. di misto semi (sesamo, zucca, girasole)
- q.b. di olio evo
- Per la farcitura
- 1 fetta di zucca
- 1 confezione di stracchino
- q.b. di sale, pepe, zucchero e rosmarino
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Note preliminari:
Se dovete mangiare la focaccia la sera, impastala la mattina presto, massimo per le 8.
Se invece volete mangiarla a pranzo, per l'indomani, impastala la sera prima, verso le 19, e lasciatela riposare per tutta la notte a temperatura ambiente, in caso di temperature sono autunnali - invernali.
Se invece le temperature sono primaverili - estive, dopo aver preparato l'impasto, lasciatelo riposare per due ore a temperatura ambiente e poi, trasferitelo in frigo. La mattina successiva, non oltre le 7, tiratelo fuori e tenetelo a temperatura ambiente (in un luogo riparato) fino al momento dell’utilizzo.
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Mettete in una ciotola tutti gli ingredienti per l’impasto e mescolate con un cucchiaio di legno per pochi minuti. Non dovete impastare, ma solo mescolare fino a quando la farina non avrà completamente assorbito la birra. Otterrete un impasto molle e appiccicaticcio.
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Prendete un’altra ciotola, versateci dentro dell’olio, ungete bene anche le pareti e trasferiteci dentro l’impasto. Coprite con pellicola (o con il coperchio, qualora si tratti di un contenitore a chiusura ermetica) e mette a riposare/lievitare in un luogo riparato (all’interno della credenza, del forno o dove preferite, purché non vi siano spifferi d'aria).
Se avete impastato la sera, salutate il vostro impasto e tornate a fargli visita la mattina successiva.
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La mattina dopo, riprendete l'impasto, ungetevi un po' le mani e date delle pieghe all'impasto: dall'alto al centro, da destra al centro, da sinistra al centro e dal basso al centro. Coprire e ripetete questa operazione per altre due volte, a distanza di un'ora l'una dall'altra.
Se avete impastato la mattina per la sera, dovete fare la stessa cosa, però dovere dare la prima serie di pieghe dopo le prime due ore di riposo dell'impasto.
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A questo punto, tenete l'impasto coperto e lasciatelo libero di completare la sua lievitazione.
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Mondate la zucca, lavatela, tagliatela a cubetti e trasferitela su una teclia rivestita di carta forno. Condite con sale, pepe, quache pizzico di zucchero e rosmarino. Infornate a 180 gradi per una mezz'ora o fino a quando la zucca non diventerà morbida. Tenete da parte.
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Trascorso tempo di lievitazione, accendi il forno a 250° modalità ventilata. Prendete la teglia, versaci dentro dell’olio e ungete bene fondo e bordi. Cospargete l'incavo dei bordi della teglia con il misto semi oleosi e rovesciateci dentro l'impasto. Lasciatelo riposare così per circa 30/40 minuti nello stesso posto in cui l’avete tenuto a lievitare. Non dovete coprirlo.
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Trascorsi i 30/40 minuti, ungetevi bene le mani e allargate l’impasto delicatamente, facendo attenzione a non esercitare una pressione eccessiva e salvaguardando, per quanto possibile, le bolle formatesi in superficie.
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Con l'aiuto di un cucchiaino, distribuite lo stracchino sulla superficie della focaccia, aggiungete la zucca, rosmarino e completate con un po' di sale e un giro generoso di olio. Fate riposare un'altra mezz'ora e infornate a mezza altezza.
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Inutile dire che i tempi di cottura variano da forno a forno, il mio la cuoce in circa 20/25 minuti, ma potrebbero volercene anche 30/35. In ogni caso, la superficie della focaccia deve diventare croccante (sia sopra che sotto), e di un bel color dorato intenso. Quando la focaccia ha preso colore e vi sembra pronta, provate a sollevarla per vedere se anche sotto si è formata la crosticina e si è colorata.
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Sfornatela, trasferitela su un tagliere e lasciatela riposare qualche minuto prima di tagliarla e servirla.
Potete scegliere di farcire la vostra focaccia come preferite e naturalmente, potete omettere i semini. Ma io vi consiglio caldamente di provarla così, perché è un'idea davvero sfiziosa:
- Sale grosso e rosmarino;
- Solo sale;
- Olive nere, cipolle e peperoncino
- Solo cipolle (conditele con sale e qualche pizzico di zucchero)
- Pomodorini, olive nere e origano.


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1 Comment
direi ottima!!!