“Per concludere voglio dire solo questo. Se c’è qualcosa che amate, tenetevelo stretto perché non si può mai sapere quando verranno a portarvelo via.”
Mchael Bible, L’ultima cosa bella sulla faccia della terra
La famiglia, da qualche settimana, è cresciuta. Mirtillo, ora, ha una sorellina più grande, Bia. Solo che Mirtillo è un gatto, mentre Bia è un cane. Era abbandonata a se stessa, magra, zoppicante, malata, triste, sporca, tosata malamente… se non l’avessimo portata via dalla strada, penso che adesso sarebbe già morta. Di lei non sappiamo nulla, nemmeno l’eta. A occhio e croce, potrebbe avere 8 anni o magari qualcuno in più.
Sono passati circa 10 giorni dall’intervento per la rimozione dei tumori alle mammelle. Le sono state asportate tutte le ghiandole, e la ferita che ha sull’addome fa paura per quanto è lunga, ma fortunatamente si sta rimarginando bene.
Relazionarsi con un animale provato come Bia non è affatto semplice. Serve tanta pazienza e amore. Potenzialmente ha paura di tutto, si sente inadeguata e fuori luogo. I primi giorni è stato davvero faticoso, perché non si alzava dalla cuccia nemmeno per fare i bisogni, ma solo per mangiare, tra l’altro, dopo infinite sollecitazioni. Faceva pipì e cacca ogni due, tre giorni, e la mia ansia saliva, perché temevo che potesse accaderle qualcosa di brutto.
Fortunatamente, dopo l’intervento, almeno nei bisogni è diventata regolare, li fa tutti i giorni. Mangia con gusto e non trema più. Il suo sguardo in alcuni momenti è più gioioso, sereno e presente, ma in altri sembra piombarle addosso la tristezza e si chiude in se stessa. Nonostante le nostre cure e attenzioni rassicuranti, nonostante i nostri continui tentativi di coinvolgerla nel quotidiano e di farle conoscere ed esplorare le varie stanze della casa, che ora è anche la sua casa, lei trascorre tutte le sue giornate nella cuccia, la sua zona di comfort. La lascia solo quando è il momento del pasto. Mangia, fa un giro in veranda, raggiunge la traversina, fa i bisogni e ritorna veloce ad accucciarsi.
Abbiamo provato a portarla in strada per i bisogni e passeggiare, ma nulla, si inchioda, trema e ha paura. Tra l’altro, non è abituata a guinzaglio e collare. Ora, il prossimo passo, sarà cercare di sistemarle i denti, che sono completamente scuri e pieni di tartaro… e poi, pian piano, bisognerà provare a farle ritornare un po’ di vitalità e gioia di vivere. È emotivamente pesante avere sotto gli occhi questo piccolo essere che se ne sta lì immobile, come fosse un complemento d’arredo. È una cagnolina educata, tenerissima, totalmente innocua… non so nemmeno che voce abbia, perché non l’ho mai sentita abbaiare. Spesso fa sogni agitati e respira in modo affannoso. Spero con tutto il cuore che possa stare presto meglio, Che possa ritrovare fiducia in se stessa e in ciò che di bello e piacevole stiamo tentando di offrirle. Certe volte mi assale il dubbio, misto a paura, che forse, lei che era abituata a vivere libera, nonostante gli stenti, preferisse la sua vecchia esistenza e che, magari, possa sentirsi costretta in una vita e in uno spazio che non sente suoi.
Se avete vissuto un’esperienza simile alla mia, fatemi sapere se anche nel vostro caso il cagnolino era restio a lasciare la cuccia… questa cosa mi sta preoccupando molto, perché, in principio pensavo potesse dipendere dal fatto che era debilitata, ma ora, temo si tratti soprattutto di una questione psicologica.
Ma ora, basta ammorbarvi… vi racconto qualcosa sulla mia proposta culinaria di oggi.
Certe volte, la giusta ispirazione per preparare qualcosa di buono può arrivare anche guardando un film. Ed è esattamente quello che è accaduto a me durante la visione di Irresistible, con uno Steve Carell innamorato perso della Streusel cake! E così, molto, molto incuriosita, perché sembrava davvero invitante, mi sono messa alla ricerca della ricetta di questo favoloso dolce di origine austro-ungarico e ne ho tirato fuori una mia versione, arricchita dalla presenza di mandorle nell’impasto. Che vi devo dire? È un dolce coccola, profumato e gustoso. Perfetto a colazione, per l’ora della merenda o anche come dopocena. Potete accompagnarlo con un tè fumante, un buon caffè o una cioccolata calda. Io l’ho arricchito con un ciuffetto di panna ai mirtilli (nelle note vi spiego come prepararla). Un dolce che crea dipendenza, tant’è che nel weekend lo rifaccio! Il caro vecchio Steve aveva proprio ragione! Impossibile non innamorarsi di una base soffice e burrosa, di un ripieno ai mirtilli (la ricetta originale prevede i lamponi, ma io non li ho trovati) e di una superficie più scrocchiarella, o come si usa dire oggi, “crunchy”. Vi ho convinti? Spero proprio di sì. Tra l’altro, in una ventina di minuti la preparate ;)
p.s. Sono consapevole di aver pubblicato solo immagini della fetta e nessuna della torta intera… Ma che vi devo dire? Mentre era in cottura, il profumo era così inebriante che una volta sfornata è stato praticamente impossibile resisterle. Il desiderio e la golosità hanno preso il sopravvento su tutto, ecco perché dovete assolutamente provarla anche voi!
Vi auguro una buonissima settimana! Ci rivediamo prestissimo!
M. 🍂

Per uno stampo da 23 cm
- Per la base
- 120 gr di farina 00
- 40 gr di farina di mandorle
- 2 cucchiaini rasi di lievito per dolci
- 120 gr di burro leggermente salato morbido
- 150 gr di zucchero
- 2 uova medie
- 125 ml di yogurt bianco (meglio se intero)
- 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
- 1 limone (la scorza grattugiata)
- 1 pizzico di sale
- Per il ripieno di futta
- 250 gr di mirtilli freschi
- 3 cucchiai di zucchero
- il succo di mezzo limone
- q.b. di cannella
- Per il crumble
- 30 gr di farina 00
- 20 gr di farina di mandorle
- 50 gr di zucchero
- 30 gr di burro leggermente salato morbido
- Per completare
- Una manciata di mandorle sminuzzate grossolanamente
-
Imburrate e infarinate una tortiera con fondo amovibile e accendete il forno a 180 gradi, modalità statica
-
Lavorate con le fruste il burro con lo zucchero, fino a ottenere un composto chiaro e cremoso. Aggiungete le uova, lo yogurt, la scorza di limone e la vaniglia e lavorate. Probabilmente il composto risulterà granuloso, non ci sono problemi, deve essere così. Aggiungete le due farine e il lievito setacciato e il pizzico di sale. Otterrete un composto liscio e denso Trasferitelo nella tortiera.
-
Lavate i lamponi e conditeli con zucchero, succo di limone e cannella. Distribuiteli uniformemente sulla superficie del dolce.
-
In una ciotola mescolate il burro morbido con le due farine e lo zucchero. Fatelo con una forchetta o con la punta delle dita. Sbriciolate il composto sui lamponi, completate con le mandorle triturate grossolanamente e infornate per circa 30/35 minuti o fino a quando lo stuzzicadenti non risulterà asciutto. Qualora la superficie prendesse subito colore, copritela con un foglio di alluminio.
-
Sfornate il dolce e lasciatelo raffreddare per circa 15 minuti prima di sformarlo. Cospargete con zucchero a velo e servite.
- Potete sostituire i mirtilli con lamponi, more o anche con un misto di frutti di bosco.
- Il dolce è buono sia tiepido che freddo.
- Si mantiene bene per un paio di giorni, purché conservato in una tortiera con chiusura ermetica o ben coperto con alluminio.
- Potete accompagnare la Streusel cake con una pallina di gelato o, come me, con della panna montata mescolata a una composta veloce di mirtilli (ho messo una manciata di mirtilli con poco zucchero in un pentolino e li ho cotti per qualche minuto. Li ho fatti raffreddare completamente e poi inseriti nella sac à poche insieme alla panna montata.)






🍂 🍂🍂


No Comments