Eccomi qui, viva e vegeta, a scrivere il primo post dell’anno. L’uno gennaio, all’ora di pranzo, mentre ero seduta nel mio “posto preferito” a Lecce, quando ho realizzato di essere sopravvissuta sia a Natale che alla notte di capodanno e di essere finalmente fuori dal tunnel, beh, mi sono sentita una Highlander. E non mi riferisco agli abitanti della zona montuosa della Scozia, ma bensì all’ultimo immortale, quel film con Christoph Lambert che spopolava alla fine degli anni ’80.
Mi sento strana, ma di uno strano bello. Ho cominciato a sentirmici il 30 dicembre, mentre ero in auto, e ancora una volta rotolavo verso sud, con mare e distese di ulivi a farmi da cornice. L’ho realizzato subito dopo aver fotografato un agglomerato di trulli in aperta campagna e anche dopo, quando, pur di raggiungere un albero d’ulivo secolare, ho camminato in mezzo all’erba alta, superando la mia paura di trovarci qualche serpente. Ho sentito silenzio. Solo silenzio. Nella mia testa intendo. Silenzio vero. Tant’è che l’ho notato, l’ho registrato e me ne sono meravigliata.
Mi sento come se mi fossi svegliata da un lungo letargo. Mi sto stropicciando gli occhi e finalmente vedo la luce entrare. Filtra piano, in modo delicato e piacevole, esattamente come fa il sole con le tapparelle alle prime luci dell’alba. C’è aria che entra nei polmoni e fa il giro largo. Un giro pieno. E io respiro. Mi tengo per mano, e ho come la sensazione di essermi ritrovata.
Non so dove mi ero nascosta, dove si era nascosto il lato più solare di me, però, ora sento energia positiva in circolo. Non sento il bisogno di chiudere i conti con l’anno appena andato, anzi, ho solo voglia di continuare a camminare sulla mia strada. Di vivere questo nuovo anno con tutti i miei sensi vigili, attenti. Presente a me stessa e consapevole quel tanto che serve. Voglio guardare, annusare, ascoltare, toccare, assaggiare…voglio vivere in modo pieno, così, per come sono fatta.
Voglio continuare a meravigliarmi e a sorprendermi per le piccole cose. Per tutte quelle “piccolissime” e “banalissime” cose che però contano davvero e ci danno un senso. Voglio affrontare quel che mi arriva con serenità, senza arrovellarmi, che poi, servisse almeno a qualcosa. Voglio continuare ad essere Alice nel paese delle meraviglie e a vivere al meglio delle mie possibilità questa mia unica e sola vita.
Non sento il bisogno di fare bilanci e nemmeno di ingabbiarmi in buoni propositi. Tanto lo so che il segreto per stare bene è ascoltarsi e assecondarsi, sempre. Farlo in modo concreto, però. Più azione e meno elucubrazione. Potrebbe quasi essere uno slogan.
La vita va. E’ sempre in continuo movimento e noi con lei. Certe volte sembra correre più forte, altre sembra rallentare un po’. Ma la verità è che fluisce sempre e allo stesso modo. Scorre inesorabile, come un fiume. Certe volte il fiume è in piena, altre volte si assottiglia. Certe volte il suo percorso è più tortuoso, impetuoso, pieno di ostacoli improvvisi e imprevisti, capaci di mutarne anche il corso. Altre volte, invece, quel fiume scorre piano, tranquillo, senza intoppi. Ma alla fine, sia nel primo, che nel secondo caso, ce la fa sempre a sfociare nel mare.
Quel fiume è la nostra vita e noi ci stiamo nel mezzo. Certe volte siamo al riparo, su un’imbarcazione sicura, e sentiamo di avere il controllo; altre volte, invece, ci sentiamo su una zattera e galleggiamo smarriti, in balia della corrente, in cerca di riparo. Altre volte ancora, ci siamo solo noi in mezzo a quel fiume, noi e basta. Senza zattera e senza imbarcazione sicura, e dobbiamo nuotare con tutte le nostre forze per raggiungere la riva e salvarci. Poco importa quanto faticoso sia, ma dobbiamo nuotare perché siamo noi la nostra vera forza.
La vita è un insieme di eventi che accadono. Eventi grandi ed eventi piccoli. Prevedibili e imprevedibili. Eventi che portano scompiglio e che magari ci scombinano tutti i progetti che ci eravamo fatti. Ma, come diceva Schopenhauer, “qualunque cosa accada, dalla più grande alla più piccola, accade necessariamente”.
Questo significa che uno dei segreti per vivere meglio, è imparare ad accettare. Non subire, ma accettare che le cose accadono e che assai spesso, sfuggono al nostro controllo. Nonostante ciò, però, possiamo sempre decidere come affrontarle, ed è proprio in questo che risiede la nostra forza. E non è cosa da poco.
Così, ecco che il mio 2018 è iniziato esattamente da dove era finito il 2017. Per la prima volta, da tantissimi anni a questa parte, non ho letto l’oroscopo e non so cosa abbiano in serbo le stelle per il leone e non mi interessa saperlo. Vivrò questo nuovo anno giorno per giorno, prendendo tutto ciò che arriva, per come arriva, regolandomi di conseguenza. Vivrò ascoltandomi, assecondandomi e concentrandomi sulle cose che mi stanno a cuore e mi fanno stare bene. Come dicevo sopra, più azione e meno elucubrazione.
Inauguro il nuovo anno qui sul blog, portandovi con me a Cisternino. Ci sono stata il 30 dicembre, una sosta “veloce” mentre scendevo ancora più a sud, diretta a Nardò. Era da tempo che desideravo andarci, perché sapevo che è uno dei borghi più belli d’Italia, e Giuseppe mi ci ha portata. E’ stato un bel regalo. Le mie aspettative erano altissime e credetemi se vi dico che la realtà le ha superate. Ecco, almeno ogni tanto capita ;)
Vi auguro ancora una volta buon anno, e vi do appuntamento qui a lunedì prossimo, perché la cucina del Dafne’s Corner riapre i battenti, finalmente :)
Abbi cura di te…(ascoltatela, consiglio spassionato).
A Cisternino il bianco domina ovunque: nei pavimenti di pietra, sui muri di calce delle case, che somigliano a fragranti meringhe; nei vicoli strettissimi in cui perdersi, dove spiccano fiori e persiane colorate; sugli archi, sulle logge e lungo le scalette ripide e improbabili che caratterizzano il centro storico di questo piccolo borgo in provincia di Brindisi. Non a torto viene definito l’abbagliante casba della valle d’Itria. A me, però, tutto quel bianco ha ricordato anche la Grecia.
I muri saggi di #cisternino
Cisternino, a primo impatto, potrebbe sembrare un luogo poco adatto per i vegetariani, infatti è impossibile non notare che le macellerie sono tantissime. Anche in pieno centro storico. Sono macellerie-ristorante in cui potete entrare, scegliere la carne che preferite per poi farvela servire, cotta alla brace, direttamente al tavolo o magari in un panino da portare via e gustare mentre vi aggirate tra le viuzze di questo luogo incantato. Provate le bombette, sono la specialità del posto e vi garantisco che sono buonissime!
Ricordate l’agglomerato di trulli, l’albero d’ulivo, l’aperta campagna e l’erba alta? Eccoli!
Grazie per aver avuto il piacere di seguirmi fin qui, a lunedì prossimo!
Mary xxx
12 Comments
Sapessi come sono felice di sentirti così “leggera”. Ti assicuro che in questo stato d’animo si vive proprio meglio. È una consapevolezza che ho raggiunto anche io da qualche anno a questa parte, quindi ti posso dire che si sta bene. Bellissima Cisternino e le tue foto non fanno che confermarlo. La conosco, così come conosco le bombette, che adoro. Ma dimmi cosa c’è di non-buono in questa nostra bella Italia? Ti auguro una buona settimana Mary cara, ci rivediamo qui lunedì prossimo. Un bacione
Il bello è che mi ci sento, e mi fa strano…insomma, lo senti quando dentro hai luce. Quando i nodi iniziano a sciogliersi. Finché dura, questa leggerezza me la godo tutta. Ti abbraccio amica <3
La via va, tutto scorre, hai ragione, a volte bisogna nuotare faticosamente a volte invece basta farsi trasportare dalla corrente. Grazie per averci fatto vedere con i “tuoi occhi” questo meraviglioso paese, quanti colori, quante atmosfere….. Fanno bene al cuore le tue foto.
Grazie a te Sandra per aver avuto il piacere di guardare le mie immagini. Ti abbraccio :*
Bentornata tesoro e grazie x averci regalato queste splendide immagini e le tue emozioni <3
Ti auguro un 2018 felice, sereno e pieno di cose belle, proprio quelle che meriti <3
Grazie di cuore Consu…e da domani, ricominciamo anche con le ricette :) Ti abbraccio :*
Bentornata, con queste belle foto, equeste frasi, questa forza :)
Buon anno anche qui!
Ciao George! Bello vederti! Un abbraccio :*
Buon Anno, Mary ! Non avevo neanche mai sentito parlare di questo meraviglioso borgo d’Italia. Bellissimo reportage fotografico (molto profonde e vere le frasi sui muri…)
Buon anno anche a te cara Cristina. Ti abbraccio, e grazie mille :*
Come non si può fermare l’implacabile flusso di un fiume che scorre a valle, così anche la vita. Bisogna lasciar scorrere ogni goccia d’esperienza, ogni lacrima di tempo. E imparare a non restare immobili lasciandosi travolgere, ma un po’ accompagnarsi e scegliere la giusta direzione. Così come hai fatto tu, insomma.
E so che nessun proposito sarà migliore se contemplato prima che accada, facciamo allora che lo si intaschi appena dopo aerlo conquistato. Sarà un anno pieno e prorompente, mia cara leoncina (gemella di segno) e mi auguro per te sia pieno di tanta tanta meraviglia, gioia e voglia di condividerla.
Un abbraccio, amica mia e buonissimo nuovo anno.
Sì…”nessun proposito sarà migliore se contemplato prima che accada, facciamo allora che lo si intaschi appena dopo averlo conquistato”…quanto è vero. Serve metabolizzarle le cose, sentirle dentro davvero. Occorre sentire quel click…
Un abbraccio tesor <3