“Lei non parla mai
lei non dice mai niente
Non è poi così strano se chiede perdono
e non ha fatto niente”
Nada – Senza un perché
C’è che The young pope mi è piaciuto proprio. Ho guardato le prime due puntate provando un leggero senso di noia. Facevo fatica a capire, eppure c’era qualcosa che mi incuriosiva e mi diceva che dovevo insistere. Poi, superato questo scoglio, è scoppiato l’amore per questa serie televisiva così insolita, grottesca, particolare e piena di spunti di riflessione.
Bellissimi i colori, la fotografia, le inquadrature, i dialoghi e la colonna sonora così “stravagante”, ma azzeccatissima.
Un Papa indubbiamente insolito, a tratti stronzo e pure cinico quello tratteggiato da Sorrentino, ma “umano” e a dispetto delle apparenze, anche molto sensibile. Un uomo capace di affascinare chiunque che con le sue fragilità, insicurezze, paure e vizi. Un uomo apparentemente “freddo”, di quelli che sembrano poco interessati a tutto e a tutti, ma che proprio per il loro essere così emotivamente stitici, schivi, riservati e chiusi, sono capaci di stupire ed emozionare anche con gesti piccoli e insignificanti, figuriamoci con quelli più eclatanti. Già, perché i gesti, le attenzioni e le parole che arrivano da persone fatte così, anche se di poco conto, hanno un sapore più intenso, perché si sente che sono costati “fatica”, perché non appartengono al loro modo di essere. L’educazione e la scioltezza sentimentale non appartengono a tutti. Saper “maneggiare” i sentimenti, accogliere le attenzioni e donarle, esternare le emozioni, i desideri, l’affetto e tutti quelli stati d’animo che ci rendono “umani” e “vulnerabili” agli occhi degli altri, non è cosa da tutti.
Dalla bocca di questo giovane Papa, a volte simile a un bambino indifeso, altre più simile a un diavolo e altre ancora a un santo, sono uscite parole che mi hanno toccata e mi hanno fatto pensare…come quando ha detto che “quelli che credono in Dio non credono in niente“. Quanto ci ho riflettuto su questa cosa…quanto ho riflettuto sul mio continuo bisogno di conferme, di far domande, di capire, di arrivare al nocciolo della questione. Al mio bisogno di trovare sempre il perché delle cose. Forse chi ha fede, per certi versi, trova con più facilità le risposte che cerca, perché il più delle volte le delega a Dio e al suo volere. Io, invece, mi perdo in un turbinio di pensieri contorti, che fanno solo un gran casino nella mia testa. Una specie di rave party di pensieri impazziti misti a sensazioni irrazionali.
In The Young Pope viene anche tratteggiata la paura di amare, il desiderio e il rimorso tipico di quando non si riesce a farlo fino in fondo. Può sembrare banale, ma la paura d’amare esiste, è reale e appartiene a molte persone: “io amo Dio perché è troppo doloroso amare gli uomini. Amo un Dio che non mi lascia mai o che mi lascia sempre. Dio o l’assenza di Dio. Ma sempre rassicurante e definitiva. Sono un prete, ho rinunciato a qualsiasi uomo, a qualsiasi donna perché io non voglio soffrire, perché io sono incapace di sopportare lo struggimento dell’amore, perché sono infelice come tutti i preti.“.
Ma la commozione, quella vera, è arrivata con questa lettera d’amore che ha tutto il sapore del rimpianto, di ciò che poteva essere, ma non è stato: “Cos’è più bello, amore mio? L’amore perso o l’amore trovato? Non ridere di me, amore. Lo so, sono goffo e ingenuo quando si parla d’amore. Faccio domande che sembrano uscite da una canzonetta. Questo dubbio mi travolge e mi corrode, amore mio, trovare o perdere? Intorno a me le persone non smettono di desiderare. Hanno perso o hanno trovato? Io non lo so. Un orfano non ha modo di sapere, un orfano è sprovvisto del primo amore, quello per mamma e papà. Da qui ha origine la sua goffaggine, la sua ingenuità. Tu mi dicesti, su quella spiaggia deserta della California, “puoi accarezzarmi le gambe” ma io non lo feci. Eccolo, amore mio, l’amore mancato. Per questa ragione da quel momento non ho mai smesso di chiedermi dove sei stata e dove sei adesso e tu, bagliore della mia gioventù fallita, tu, hai perso o hai trovato? Io non lo so e non lo saprò mai. Non ricordo neanche più il tuo nome, amore mio, e non ho la risposta però mi piace immaginarla così, la risposta: alla fine, amore mio, non abbiamo scelta, dobbiamo trovare.“.
Ogni volta che rileggo questa lettera, penso a quanto sia importante vivere e non lasciarsi vivere. Penso al fatto che nella vita serva coraggio. Coraggio di accettarsi, coraggio di affrontare le cose, coraggio di accettare che si cambia, coraggio di guardarci allo specchio con sincerità, coraggio delle nostre azioni e soprattutto coraggio per tutte quelle volte che rimaniamo fermi, immobili, e lasciamo che le cose belle, quelle che desideriamo, ci passino davanti senza viverle, perché non ne siamo capaci. Forse è qui che serve il coraggio più grande, quello di accettare che siamo anche vigliacchi.
Il mio consiglio? Guardate The young pope, ascoltatelo e godetevelo…
10 Comments
Trovare o perdere? Quanto batte questa domanda… quanti pensieri, quante valutazioni… ma poi alla fine, forse, la risposta è già dentro noi, pensiamo di non saperla ma invece è lì… e sono le sensazioni a parlare, ancora prima della razionalità. Le sensazioni non ci ingannano… che siano di piacere, di pericolo, di desiderio, di fastidio…
Ho amato come te questa serie (e a Sorrentino dico sì, sempre, è tra i miei autori e registi preferiti) e nel suo incedere lento ho visto tante pause di bellezza e riflessione… e questa lettera era già finita in un mio file Word, quindi, come al solito, ci mescoliamo un bel po’ io e te… :-)
Fra, “non abbiamo scelta, dobbiamo trovare”…<3
Ho visto questa serie e , come te, non mi ha entusiasmato all’inizio, poi è diventata avvincente, una volta rivelate le sfaccettature del personaggio principale, l’umanità, le fragilità… non ho ancora deciso se mi è piaciuta o meno. Di certo la rivedrei, perciò forse è si.
Nella vita serve coraggio. Coraggio di accettarsi. Quanto hai ragione, cara amica. Grazie per queste riflessioni tutt’altro che scontate, tutt’altro che semplici.
Un abbraccio ♥
Sandra, io l’ho già riguardata tutta per la seconda volta…ne ho sentito proprio il bisogno sai? Per cogliere meglio tutte le sfumature e soffermarmi sui dettagli. Grazie a te per il tuo commento, un abbraccio <3
Non mi piace Sorrentino, anche se vedo tutti i suoi film (per criticarlo), e vedo poco la tv, anche se ho sentito parlare bene anche da altri della serie. Direi, buona la canzone di Nada, che abbiamo visto e goduto dal vivo di recente.
ahahahah! allora ci metti impegno a guardarlo per poi criticarlo :P
Ciao Alli :)
Non l’ ho vista ma credo sia interessante, non amo molto Sorrentino ma non importa, le serie non sono film, lo stampo deve per forza essere diverso . . . comunque sicuramente è una serie sopra le righe e vale la pena iniziare, poi magari non smetto più!!
Un abbraccio stretto, buon we!
Se la guardi, fammi sapere che impressione ti fa :) Un abbraccio a te !
grazie per questo post mary! ecco io devo solo tornare a guardare un film… :D :D ho un problema prima diciamo… che si chiama Ludovica e che ha un muso da diavoletto!
quanto mi manca leggerti con regolarità! <3
Elena bella, ora hai cose più importanti a cui dedicarti…manchi anche tu <3 Un abbraccio a te e alla piccola Ludovica <3