Frammenti di vita

Travel: Zagabria e Lubiana

28 Agosto 2023

Anche le città credono d’essere opera della mente o del caso, ma né l’una né l’altro bastano a tener su le loro mura. D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda

Italo Calvino, Le città invisibili

Love me

Quest’anno, già agli inizi di marzo era tutto deciso: si ritornava in Grecia, per la precisone a Corfù. Biglietti aerei (che mi sono costati un botto) fatti, anche per Mirtillo, e appartamentino affittato. Di solito prediligo la sistemazione in hotel, ma da quando c’è Mirtillo ci si preoccupa molto anche delle sue esigenze, e spesso gli spazi della camera di un hotel non sono idonei. Troppo costipati.

Comunque, nel mese di luglio, mentre ero a Barcellona, con un piede già a mollo nelle acque cristalline della Grecia, ho appreso dei roghi a Rodi e Corfù e sono entrata in panico. Ora che si fa? Le notizie erano tutt’altro che confortanti e pur mancando 3 settimane alla mia partenza, avevo tempo solo fino al 29 luglio per disdire l’appartamento senza incorrere in penali, vale adire, pagare per intero il costo del soggiorno.

Probabilmente sono stata troppo avventata o magari pessimista, ma visto il poco tempo a disposizione per decidere, considerato che Corfù è un’isoletta piccolina e visto che a distanza di moltissimo tempo conservo ancora il senso di smarrimento provato dinnanzi allo “spettacolo” della macchia mediterranea del Gargano devastata e stuprata da un incendio di vastissime proporzioni, ho pensato che cambiare meta fosse la cosa migliore.

Superati i primi momenti di sconforto e dispiacere, nel giro di tre giorni ho ri-pianificato la vacanza: Trieste, Zagabria e Lubiana.

A pochi giorni dalla partenza, grazie a una nuova recensione lasciata da un utente, ho appreso che la proprietaria dell’appartamento che avevo affittato a Trieste aveva omesso un piccolissimo dettaglio: quarto piano senza ascensore. Capisco che fare un po’ di attività fisica vada sempre bene, ma ecco, l’idea di portarsi su per le scale le valigie piene di roba per dieci giorni non è che mi allettasse particolarmente e così, ecco che mi sono messa alla ricerca di una nuova sistemazione. Che purtroppo non sono riuscita a trovare.

Le strutture (case e hotel) che accettavano animali erano pochissime e quelle ancora disponibili non mi piacevano, e quelle che mi piaciucchiavano costavano in modo spropositato. Capiamoci, lo so che il mese di agosto è particolarmente caro, ma pagare più di 300 euro a notte, in strutture che solitamente offrono le stesse camere a meno della metà, mi sembrava una grandissima presa per il sedere. Così, la tappa di Triste è saltata e, sinceramente, non mi è nemmeno dispiaciuto.

Vacanza accorciata di qualche giorno e rimodulata in: Ferrara (sosta per la notte), Zagabria e Lubiana. Non vi dico la difficoltà che ho incontrato anche a Ferrara per trovare una struttura Pet Friendly… Il bello è che molte di quelle che dichiarano di accettare gli animali, non accettano i gatti. Penseranno che siano figli del demonio? Non saprei… ma mi sono sentita dire di tutto.

Comunque, dopo essere riuscita a prenotare anche la struttura su Ferrara (che ha comunque sollevato alcune eccezioni sulla presenza di Mirtillo) il giorno dopo, ecco che arrivano le notizie sull’alluvione in Slovenia, a Lubiana. Credetemi, mi è crollato il mondo addosso. A parte il dispiacere provato davanti alle immagini di tutta quella devastazione, ho pensato che forse la meta più giusta per le vacanze di quest’anno potesse essere Lourdes. 

Infatti, era l’ora di pranzo quando stavo già pensando di disdire tutto e rimanere a casa. Però, dopo un pisolino pomeridiano ristoratore, ho approfondito le mie ricerche e ho appreso che la città di Lubiana non era stata interessata dall’alluvione e mi sono detta: Fanculo! Vada come vada, si parte! E così è stato!

Ferrara:
Rivedere Ferrara è stato bello, erano passati quasi otto anni dall’ultima volta… Un tempo ci andavo spesso e mi ci fermavo per due/tre giorni. Tornarci è stato piacevole. Ha sempre lo stesso volto tranquillo e rilassato, anche se ho notato che nelle vie del centro parecchi negozi hanno chiuso. Un vero peccato.

Zagabria – Samobor:
Con Zagabria non è stato amore a prima vista e forse nemmeno a seconda… pensavo che la stanchezza che mi portavo addosso avesse falsato un po’ le mie impressioni iniziali, invece no. Non la sentivo mia fino in fondo. Ci sono scorci indubbiamente pittoreschi e decadenti, nell’accezione più bella del termine, e mi riferisco soprattutto alle facciate di alcuni palazzi che, seppur scrostate, posseggono una bellezza intrinseca e poetica. Odora di passato e di antico,  sembra quasi fuori dal tempo. O perlomeno, sembra non appartenere alla nostra epoca. 

Purtroppo, c’è da dire che in questo periodo tutta la città è un cantiere a cielo aperto e tutte le chiese e i monumenti più belli non sono visitabili e nemmeno ammirabili dall’esterno, visto che sono totalmente o parzialmente coperti dalle impalcature. Di fatto ho potuto visitare una città a metà e questo ha inciso pesantemente sul mio giudizio finale.

Altro tasto dolente è il cibo… Tanti bar e ristoranti, tutti troppo turistici, di quelli che espongono tabelloni con foto di piatti che anziché farti venire fame, te la fanno passare completamente. Inoltre, nella settimana di Ferragosto, molti ristoranti erano chiusi e riuscire a mangiare qualcosa di appagante è stato problematico.

Per visitare Zagabria, perlomeno nelle condizioni in cui si trova ora, due giorni sono più che sufficienti. Una cosa è certa, questa città, da un punto di vista estetico, possiede più volti e trasmette emozioni contrastanti. Ciò che ho apprezzato particolarmente è che per questo popolo la domenica continua a essere un giorno sacro, in cui chi lavora può (e deve) riposarsi, esattamente come accadeva da noi fino a una ventina (o forse più?) di anni fa, quando tutti i negozi la domenica erano chiusi. 

Zagabria si sviluppa in due parti, la città bassa e la città alta. La città alta è raggiungibile a piedi o con la funicolare. Il biglietto costa 0,66 centesimi e ci si impiega un minuto a salire.

Nella parte alta vi suggerisco di visitare “Il museo delle relazioni interrotte”, che espone  moltissimi oggetti appartenuti a coppie di persone che non stanno più insieme. A ciascun oggetto è associato il racconto di un aneddoto della loro storia d’amore. In molti casi “la scena finale”. È stata un’esperienza bella ed emozionante che mi sento di consigliarvi, perché è un progetto artistico davvero originale, attraverso cui vengono condivise tante storie che hanno come comune denominatore l’amore, e i tanti modi in cui un cuore può andare in frantumi. Mi sono emozionata e ho anche sorriso, perché è proprio vero che ciascuna storia d’amore, il suo inizio, la sua fine e il suo percorso, sono unici. Il prezzo d’ingresso è di 7,00 euro e dovete mettere in conto almeno un’ora e mezza per la visita completa e la lettura di tutti i racconti.

Per una pausa caffè con dolcetto vi suggerisco una sosta da Amélie, e se come me amate le spezie non potete assolutamente rinunciare a una visita da Harissa Spice Store. Per quanto riguarda il mercato di Zagabria, Dolac, ho letto ovunque meraviglie, che si trattava di una tappa imperdibile. A mio avviso, e per quella che è stata la mia esperienza, il racconto di questo luogo è enfatizzato nelle narrazioni di tutti… 

Per una gita fuori Zagabria vi suggerisco di visitare il piccolo borgo di Samobor, che dista poco più di 20 km. Carino e rilassante, è attraversato da un fiumiciattolo e tanti piccoli ponticelli in legno, tutti pieni di fiori. C’è un parco, tanti bar, ristoranti e negozi che (purtroppo) il giorno di Ferragosto erano quasi tutti chiusi, però, un buon caffè con panna me lo sono goduto.

In sintesi, ci tornerei a Zagabria? Ora come ora, no. Ma sono consapevole che il mio giudizio complessivo è falsato, perché è evidente che questa città ha un grandissimo potenziale, è indubbiamente suggestiva e variopinta, ma non ho potuto visitare praticamente nulla di tutto ciò che desideravo… Anzi, a tal riguardo, facevo una riflessione: è la prima volta che mi imbatto in una città in cui l’intero patrimonio culturale viene restaurato nello stesso momento.

Però, devo ammettere che mentre rimettevo ordine tra tutte le foto scattate, ho provato una certa nostalgia, perché Zagabria, nella sua imperfezione, anzi, grazie alla sua imperfezione, possiede un fascino tutto suo.

Zagabria

Samobor

Lubiana – Lago di Bled:
Non vedevo l’ora di lasciare Zagabria, alla fine ero davvero infastidita da molte cose: dal fatto che era tutto chiuso, dall’appartamento in cui alloggiavo e dalla difficoltà di riuscire a mangiare qualcosa di gradevole e appagante. Pertanto, sono arrivata a Lubiana con una certa impazienza, ma allo stesso tempo, anche con un certo timore, perché avevo paura di ritrovarmi in un altro luogo che non avrebbe soddisfatto le mie aspettative…

E invece, in Lubiana non ci si entra un passo alla volta, ma ti scoppia in faccia all’improvviso, sfacciata, desiderosa di mostrarsi in tutta la sua bellezza, perché ti vuole conquistare, ti vuole far innamorare. E ci riesce. È stato amore a prima vista con lei. Vivace, colorata, poetica, dinamica, sostenibile e anche “gustosa”, perché si mangia davvero bene. Il clima non era eccessivamente caldo (le temperature oscillavano tra i 28 – 17 gradi), e consentiva di starsene tranquillamente in giro a visitare la città (è praticamente tutta in pianura) in lungo e in largo, naturalmente prediligendo i percorsi tracciati dall’ombra…

Lubiana è una città ricca in tutti i sensi, locali ovunque, negozi, palazzi maestosi, chiese, piazze, ed è attraversata dal fiume Ljbljanica che la rende particolarmente romantica e suggestiva.

Nel 2022, su 400 destinazioni in gara, la capitale slovena è stata eletta “European Best destination”. Ornai da anni è una città green e sostenibile, basti vedere l’ampissima zona pedonale del centro città, servita da veicoli elettrici gratuiti, le moltissime aree verdi, il trasporto elettrico, noleggio bici, per non parlare delle oltre 4000 arnie disseminate per la città e collocate sui tetti degli edifici. Per il nutrimento delle api, oltre agli ampi spazi verdi a cui accennavo poco più su, sulle pensiline degli autobus sono state piantate erba e fiori, appositamente per loro. Inoltre, l’acqua è potabile (e freschissima) ovunque, tant’è che se non specificate che desiderate acqua in bottiglia, ve la servono del rubinetto anche al ristorante. 

Lubiana, inoltre, è anche un’importantissima città studentesca.  In Slovenia l’università è gratuita, e questo la dice assai lunga anche sul livello di civiltà di una nazione… Lo studio, infatti, dovrebbe essere un diritto di tutti e non solo dei ricchi, visto che grazie allo studio si formano nuove generazioni colte e consapevoli. 

Lubiana è una città che ti stupisce in continuazione, quando pensi di aver visto tutto, ecco che il gioco ricomincia, ancora e ancora. Una città, nella città, nella città. Con i suoi tanti volti che ricordano luoghi già visti e amati: Zurigo, Amsterdam, Praga, Parigi, Vienna… e potrei continuare ancora e ancora. Un lungofiume vivace e colorato, pieno di bar, ristoranti, negozietti e vita. Tanta vita.

Sono tante le cose da fare in questa città, ci sono chiese da visitare, musei, per non parlare del Mercato Centrale… questo sì che vi lascerà senza fiato. Il sabato, poi, troverete anche banchetti di fiori e produttori locali che vorranno farvi assaggiare il loro miele, i formaggi, i salumi e tutto ciò che la natura ha da offrire. I banchetti di frutta e verdura sono un tripudio di colori e forme… giuro che avrei comprato di tutto! E i funghi porcini? Mamma mia…

A Lubiana, tra l’altro, si mangia davvero bene… alla fine di questo post vi lascerò qualche indirizzo imperdibile, per assaggiare qualcosa di davvero, davvero gustoso.

Se avete tempo e modo, non rinunciate a una piccola gita sul lago di Bled. I laghi hanno sempre un qualcosa di magico e suggestivo… questo, poi, è davvero speciale, con la sua isoletta al centro, su cui svetta la Chiesa di Santa Maria Assunta.

A Bled sono molte le cose da poter fare, io ve ne suggerisco due: un giro a piedi attorno al lago (tutto il percorso è di circa 6 km, decidete voi quanto camminare), magari fino ad arrivare davanti a quella che un tempo era la villa di Tito (oggi è un hotel di lusso) e mangiare una fetta della torta locale, la “kremna rezina” o “Kremsnita”, due strati di pasta sfoglia leggera come una nuvola che racchiudono una specie di crema pasticciera, consistente e cremosa come un budino, sormontata da un generoso strato di panna montata. Il tutto completato da zucchero a velo. La torta è rigorosamente servita in quadrati di 7 cm per lato. Un dolce davvero piacevole, tutt’altro che stucchevole.

Ritornerei a Lubiana? Certo che sì! Ci tornerei (e ci ritornerò sicuramente), magari in un’altra stagione, per esempio a Natale, per vedere come cambia e cosa offre, perché sapete che c’è? Io a Lubiana ci andrei a vivere!

Mi ha stregata non solo per com’è da un punto di vista estetico, ma anche per tutto ciò che ha da offrire… per non parlare dell’ordine, pulizia ed educazione. Mi sono sentita a mio agio e appagata, e credo che siano due cose molto importanti quando si viaggia. A proposito di viaggiare… se arrivate in Slovenia in auto, ricordate di acquistare il bollino che vi consentirà di circolare liberamente su tutte le autostrade slovene, lo trovate presso tutti i distributori di carburante al costo di 16 euro. 

Indirizzi utili:
Premesso che a Lubiana vi verrà voglia di entrare in tutti i locali e ristoranti, vi invito a lasciarvi tentare da uno dei tanti localini sul lungofiume, sedetevi, sorseggiate una birra ghiacciata o il vostro cocktail del cuore e gustate un tagliere ricco di salumi e formaggi sloveni, accompagnati da frutta fresca, secca e dal burro montato da spalmare su fette di pane caldo.
Vi suggerisco caldamente Slovenska Hiša.

Julija: Un luogo incantevole, dove ho mangiato un risotto ai funghi porcini da favola e una polenta con fonduta di formaggio affumicato che ricorderò a lungo.

Pekarna Ana: Una backery straordinaria, in cui perdersi… ma d’altro canto, la proprietaria è la chef due stelle Michelin Ana Roš del ristorante Hiša Franko. Lasciatevi tentare da un dolce a base di pasta sfoglia, dal pane e da tutto ciò che vi tenta. Un consiglio? Non rinunciate a un cheese cake cruffin arricchito da composta di mirtilli. 

Pop’s Pizza: Se vi viene voglia di pizza, questo è il posto giusto per voi!

Bascarsija: Ristorante caratteristico, davvero bello, di cucina tradizionale balcanica, dove mangiare una grigliata da sogno! Vi serviranno tanti tipi di carne, accompagnata da patate cotte al forno, un pane soffice e profumato e per completare il godimento il kajmak, un formaggio cremoso, delicatissimo, una specie di anello di congiunzione fra il mascarpone, il quark e il burro.

Kolibrì: un cocktail bar davvero carino, i cocktail sono buonissimi, ma ricordate una cosa… a Lubiana non si usa fare l’aperitivo all’italiana, si beve e basta, niente patatine, olive, salatini o cose così… pertanto, regolatevi. Io ho bevuto un cocktail buonissimo, ma così forte, che temevo di non riuscire più ad alzarmi dal tavolo… ahahahah!

Inoltre, vi suggerisco di visitare, anche se a pagamento (2 euro), la Cattedrale di San Nicola e la Chiesa dell’annunciazione della Vergine (ingresso gratuito), e di passare un’oretta di svago e divertimento alla Casa delle illusioni (ingresso 13 euro). Un museo esperienziale dove potete mettere alla prova i vostri sensi, le vostre percezioni, abilità e intelligenza. Vi divertirete un casino, promesso!

Mettetevi un paio di scarpe comode e preparatevi a macinare chilometri su chilometri, perché non potrete fare a meno di scoprire ogni angolo di questo luogo incantevole.

 

Lubiana

Lago di Bled

Nell’articolo vi ho lasciato un piccolo assaggio delle foto scattate, se desiderate vederle tutte, le trovate sul mio Instagram, dove le sto pubblicando pian piano.

Grazie per essere arrivati fin qui e aver avuto il piacere di leggermi. 

A presto!

M. xx

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