Una domenica strana questa…di quelle in cui sono riuscita ad annientare il tempo e lo spazio. Mi sono svegliata di buon’ora, come sempre, ma mi è parso chiaro fin da subito che l’intenzione di alzarmi mancava. Infatti, nonostante la mia mente tentasse di spronarmi all’azione facendo scorrere sul monitor del mio cervello le immagini di tutto ciò che avevo in programma di fare, il mio corpo si è ammutinato. Ha deciso che no, che bisognava restare ancora un po’ a letto perché lui ne aveva bisogno.
E così è stato.
Ho chiuso ancora gli occhi e ho cercato di rilassarmi, di svuotare la mente e magari di strappare ancora a Morfeo qualche minuto di sonno vero e ci sono riuscita, nonostante il respiro pesante di Giuseppe e i rumori che provenivano da fuori. Quelli tipici delle città che cominciano a svegliarsi piano.
Alle 9 mi sono alzata…ho fatto colazione, ho letto distrattamente qualche notizia e due, forse tre pagina del mio libro e intanto cercavo di trovare la forza e la determinazione per affrontare questa giornata, ma non ne sono stata capace.
Alle 9,30 ero nuovamente a letto, sotto le coperte, con la testa sprofondata in due cuscini di piume, tutta rannicchiata e infreddolita. Sono rimasta a letto a lungo…ho chiuso gli occhi e ho lasciato i pensieri liberi di andare.
Ho ripensato a ieri, al gelato gusto fiordilatte e caffè che mi sono mangiata nel pomeriggio, con la panna nel cono, come piace a me. Al tragitto in auto per raggiungere la campagna, al verde degli ulivi, alle declinazioni di rosa degli alberi da frutto in fiore, ai miei piedi che affondavano nella terra e al sole tiepido che baciava la mia fronte, i miei occhi e “gli angoli di bocca“.
Ho pensato alla primavera, al suo modo di arrivare piano, per poi esplodere e travolgere, un po’ come fa la vita. Solo che la vita è meno prevedibile.
Ho pensato a come cambiano certe cose e al modo in cui, al contrario, altre non cambiano mai; tenevo i pugni stretti, quasi a non voler lasciare andare via qualcosa…
Ho sentito il letto tremare appena, ma magari mi sono sbagliata e ho pensato fosse il terremoto. Ho sentito il telefono vibrare, come quando mi arriva un sms. Ma no…mi sbagliavo ancora. Che poi gli sms sono diventati merce rara, ormai tutto viaggia su WhatsApp o affini. Ma il mio telefono, quando riceve un sms, suona e vibra in modo diverso…
Ho pensato a un un vecchio proverbio francese che mi è tornato in mente ieri e che dice: “tout casse, tout passe, tout lasse et tout se remplace”.
Probabilmente è vero, anzi, sicuramente è vero…ma io faccio fatica a vivere secondo questa regola. E faccio fatica ad accettare che per altri, invece, sia facile, soprattutto se viene applicata ai rapporti umani. A me piace pensare che ciascuno di noi sia unico ed insostituibile per ciò che è, per ciò che ha dentro e per tutto ciò che ha da dare. Per il suo modo di essere.
Ho pensato a come troppo spesso non ci siano “regole” e che quel che valeva ieri, oggi, di punto in bianco, non vale più e che nulla o quasi è per sempre…
Ho pensato che a volte accadono delle cose che mai ci saremmo immaginati, come anche gli epiloghi di certe storie. Della serie che se qualcuno ce l’avesse predetto, noi non ci avremmo mai creduto, e gli avremmo dato del matto…
Ho pensato che la vita è un crocevia…
Ma forse è meglio fermarsi qui, rischio di infilarmi in un ginepraio, e francamente non mi sento sufficientemente pronta…
C’è che in tutto questo, seppur con fatica, mi sono alzata che erano le 11 passate…il ragù per le lasagne cuoce già da un po’ e io, con molta calma, sto rassettando casa e scrivendo questo post a piccoli spot, man mano che tutti i pensieri fatti si trasformano in parole più o meno sensate.
E c’è anche che oggi non mi sento affatto bene…forse è per questo che faccio fatica. Non mi sento bene fisicamente. Temo siano sintomi influenzali. Li sento identici a quelli che mi hanno messa k.o. quest’inverno…il ragù avrà indubbiamente un profumo buonissimo e mi auguro che anche il sapore lo sia, solo che non riesco nemmeno ad assaggiarlo di sale, perché la nausea mi sta dominando…assemblo la lasagna e mi ributto a letto, male non mi farà :)
Buona domenica :)
8 Comments
volevo commentare i burger, che hanno colori meravigliosi, e invece sono finita qui. Mi spiace Mary, giornate no, ne è costellato il cielo e a volte rimettersi sotto alle coperte è l’unica via per attendere che passino. Un abbraccio
Sì, le giornate no capitano…quando non stai bene fisicamente poi, non ne parliamo. Uscivo da una settimana lavorativa pesantissima e aspettavo con ansia il weekend…e poi, zac! Sono stata male. Influenza, ancora una volta! Un bacio e grazie :*
Spero la domenica sia andata bene in un modo o nell’altro. Quanto alla vena amara delle rflessioni presenti in questo post, che dire, è dura ma la verità è proprio questa, purtroppo, tranne rare cose (persone, legami, affetti), tout casse, tout passe, tout lasse et tout se remplace.
Ciao Firma :) E’ andata che sono stata a letto per tutto il tempo…mi sono beccata nuovamente l’influenza. Febbre piuttosto alta e sintomi vari, soprattutto dolori fortissimi alle ossa. Ecco spiegati i miei vaneggiamenti ;) Un abbraccio e buon inizio settimana!
… che volevo scriverti frasi di senso compiuto, ma poi come si fa? Mi hai infilato prima quegli angoli di bocca a tradimento e miodioquellaquellaquellafrase, poi, proprio sul finale, senza preavviso, arriva Levante che dice quella cosa lì che io avevo detto mesi fa e che era stata ampiamente studiata-ascoltata-commentata… ok, mi ritiro nelle mie stanze, ahaha! O magari raggiungo la tua, così parliamo vicine, ancora e ancora, di tutte queste riflessioni che potrei aver scritto uguali, “paro paro”, per dirla alla romana…
Sai cosa mi consola? Che le mosche bianche si trovano. E questo è già qualcosa, è tanto. Non è volare da sole, almeno loro si capiscono, la pensano uguale, hanno il cuore della stessa pasta e dello stesso colore… e no, non è un caso che il tuo ramo fiorito abbia la tonalità della mia panna cotta…
Beh…quella frase di Giuliano è quella che più mi piace, in tutti i sensi. E’ quella che mi gira e mi rigira nella testa, fin da quando ho ascoltato per la prima volta quella canzone. E’ una frase che dice tutto, ma tutto…Levante, poi, da me è arrivata con “ciao per sempre” e poi, “abbi cura di te”, dopo un ciao per sempre, non ce lo vuoi mettere? ahahahah!
Ciao amica :)
Anche mio marito se l’ è beccata, solo che lui è lagnoso, magari stesse a letto tutto il giorno!!
Io boh, devo dire che sto assistendo a tante cose che non mi sarei mai aspettata, persone che si lasciano, amicizie che finiscono, no, quasi niente è indispensabile per sempre, lo è solo per un certo periodo o in un certo momento, poi si impara a fare senza, è questa secondo me la grandezza dell’ uomo, imparare a ricominciare sempre . . .
Spero che nel frattempo l’ influenza ti sia passata! Un abbraccio!
Sì, io sono stata male domenica e lunedì. Diciamo che oggi è il primo giorno che mi sento bene…vabbè, pazienza. Quanto al resto, è come dici tu…siamo qui per parare colpi, e in effetti abbiamo un grandissimo spirito di adattamento ai cambiamenti, anche a quelli più brutti…
Un abbraccio e grazie :*