“Imagine there’s no countries
It isn’t hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace
You may say I’m a dreamer
But I’m not the only one
I hope someday you’ll join us
And the world will be as one”
Imagine – John Lennon
I fatti di Parigi mi hanno sconvolta…è da venerdì sera che mi sento in una bolla di sapone. Sospesa tra rabbia, dolore, impotenza e sofferenza. Penso al senso della vita. A quello che è il senso della vita per me. E mi chiedo a che livelli di odio sia capace di arrivare l’essere umano. Mi chiedo come si faccia, con coscienza e volontà, a sterminare i propri simili. Cosa spinge un essere umano a essere così ? Privo di sensibilità, di pietà, di amore, di rispetto e di tolleranza. Abbiamo una sola vita a disposizione, e mi chiedo come sia possibile sprecarla tutta odiando qualcuno, anziché amando. Eppure l’amore, il rispetto, la tolleranza e la fratellanza non sono cose difficili, anzi, l’esatto contrario. La vita non si può buttare via in questo modo. Noi siamo pedine. Siamo solo le pedine di una guerra invisibile. Già, perché la guerra, non è solo quella fatta di bombardamenti in Siria o chissà dove. La vera guerra è quella silenziosa, è quella che si combatte nelle stanze del potere. E noi, il popolo inerme, sia qui in Europa, che nei luoghi in cui avvengono bombardamenti, razzie, torture e stupri, siamo il così detto “rischio collaterale”. Già, perché mentre i “grandi” giocano a fare la guerra, a dare dimostrazioni di forza e potere per un barile di petrolio in più, i “bambini” muoiono sotto le bombe o si ammazzano tra loro in nome di Dio. I “bambini” siamo noi, il popolo. Perché siamo noi a pagare, sempre. Siamo noi a pagare anni e anni di politica sbagliata, fatta esclusivamente nell’interesse del “Dio Denaro”. Che senso ha vivere in un mondo in cui bisogna aver paura di fare qualunque cosa ? Prendere un treno, un aereo, la metropolitana o semplicemente andare a mangiare una pizza il venerdì sera. Qual è il senso di tutto questo ? Qual è il senso dell’odio ? Io non sono capace di provare odio, rancore…io ho sempre bisogno di sentirmi in pace con tutti. Manifesto le mie opinioni e contemporaneamente rispetto e accetto la diversità. La diversità di opinioni porta al confronto, allo scambio, alla comunicazione, alla crescita. A che punto siamo arrivati ? Perché dentro di me sento che il peggio deve ancora arrivare ? E questa cosa mi fa paura, tanta paura.
Ieri ho incontrato una mia cara amica, una donna dolcissima, di nazionalità marocchina.
La prima cosa che mi ha detto, non appena mi ha vista, è stato : “io non sono come quelli di Parigi, non sono così…Allah non è così. Allah non vuole che si uccida”.
Giuro che in quel momento mi sono sentita male, perché ho provato a immedesimarmi in lei, e ho quasi sentito il suo disagio, il suo dolore e mi sono chiesta se sia mai possibile che persone oneste, buone, generose e dolci come lei, oggi, debbano sentirsi in dovere di giustificarsi per la loro fede e per il loro credo.
Ecco perché non bisognerebbe mai generalizzare. Mai !
La verità è che il mondo non si divide in bianchi, gialli, rossi e neri e tantomeno in cristiani, ebrei, mussulmani o non so cos’altro…
Il mondo si divide in “buoni” e “cattivi” e i buoni e i cattivi non hanno una razza, un colore o una religione sola. I buoni e i cattivi possono essere chiunque e soprattutto sono ovunque. E molte volte i “cattivi” sono travestiti da “buoni”.
A me fa paura il non amore…perché l’assenza di amore rende aridi e capaci di ogni cosa.
I miei pensieri in questi giorni sono per le vittime, per tutte le vittime del mondo.
Per gli inermi, i deboli, per i soggiogati…per chi, nonostante tutto, continua a sperare e a credere in un mondo migliore, in cui, finalmente, i valori possano trovare il giusto ordine e la pace e il rispetto diventino il filo conduttore della nostra esistenza. Utopico, lo so…ma come dicevo, la vita è una sola, e io, voglio sperare, ma soprattutto, voglio continuare ad essere ciò che sono : una persona sensibile, piena d’amore e di sogni, anche perché non saprei essere diversa da così, o semplicemente non voglio essere diversa da così…
10 Comments
Purtroppo siamo piume al vento…
Abbracciamoci, che è meglio.
❤️
❤️
Ciao cara Mary,
guarda per me è stato un colpo al cuore, la mia famiglia abita in Francia, mi sorella si è trasferita anche lei da all’incirca due mesi e come sai, io sono molto legata a questa nazione per ovvio ragioni. Ogni volta che sento il tg mi sento morire e ho paura nel pensare di tornare li, perchè ho paura di non vederla e percepirla più come la città che io conosco e amo dopo questa grande ferita. E poi, poi sento lo sconforto, la rabbia e la tristezza per tutte quelle vite spezzate e penso che lo schifo non ha mai fine e che gli uomini non riescono proprio ad apprendere nulla dai propri errori e orrori,
Un abbraccio
Cara Audrey, lo so…e immagino che per te sia ancora più difficile…e concordo con te, è triste vedere come l’uomo non impari mai, ma proprio mai…Ti abbraccio forte <3
Te l’ho detto: non riesco a dire niente di sensato. Questa cosa mi ha mandato in tilt. Sarà che mi viene difficile pensare che giovani uomini buttino via la loro vita portandosi dietro vittime innocenti.Sarà che tutto questo odio che è stato loro inculcato non capisco da dove arrivi..Sono certo però che non si tratta di religione, c’è un disegno più grande, più oscuro e certamente con fini destabilizzanti..Siamo ripiombati nel medio evo solo che ai tempi d’oggi la potenza distruttiva dell’uomo aiutato dalla tecnologia è notevolmente cresciuta…
Rimaniamo vicini, non disperdiamoci. Un abbraccio.
Lo so, e non ti nascondo che anche io ho avuto molta difficoltà nello scrivere questo post. Cercare di non essere banali, scontati e riduttivi, in circostanze come questa, non è facile. Ma alla fine, mi sono lasciata guidare dai sentimenti, da ciò che sento dentro di me, nel mio cuore, nella mia testa e nella mia pancia…e concordo con te, la religione non c’entra assolutamente nulla. La religione è solo il mezzo, lo strumento che hanno individuato per plagiare le menti di questi giovani ragazzi che buttano via non solo la vita degli altri, ma anche la loro. Il disegno è molto più ampio, e soprattutto, imprevedibile…Rimaniamo vicini…ti abbraccio anche io.
A me la cosa che fa più male è pensare che le armi sono gli stessi italiani, francesi, svizzeri, tedesci, americani, russi ecc a fornirgliele….
Che sono gli stessi popoli che oggi piangono che gli comperano il petrolio e quindi gli danni i soldi per continuare ad armarsi e ad assoldare nuove reclute kamikaze!!!
Sono indignata per questo e la cosa mi fa così male che le lacrime sono forse più piene di odio che di dolore…
E non posso che stringermi alle famiglie che soffrono sperando in un domani….
E’ così…li abbiamo armati noi.
E come sempre accade, la verità, quella vera, noi non la conosceremo mai…
Mary . . . che rabbia e impotenza . . .
Già…